martedì 12 marzo 2013

Frangetta piastrata

Sto aspettando che Lui mi telefoni e mi dica: "Si torna a casa nostra".
E invece no, non succede. Perchè chissà quante mattonelle ci saranno ancora da spaccare, quanti muratori e non, saputelli, diranno la loro opinione sulla perdita, quanti soldi devono essere spesi e quante imprecazioni devono ancora essere pronunciate prima di rimettere degnamente piede in casa mia.
Se avete una perdita in casa, consiglio di parlarne con pochi fidati amici e consulenti. Perchè vi accorgerete che tutti, e dico tutti, vi diranno che nella loro vita hanno avuto a che fare con un'infiltrazione, e tutti, ripeto tutti, hanno la loro personale versione e soluzione delle cose. Per l'amor del cielo, evitate.

No non che stia male eh dai suoceri... è che... casa è sempre casa.
Ma vuoi mettere?
La mattina, ad esempio, quando mi alzo (e in queste mattine mi sto alzando veramente presto, intorno alle 5,45) mi sembro Tom Cruise in Mission Impossible, faccio di tutto e di più per non far rumore. Impresa tra l'altro impossibile. E naturalmente la camera dei suoceri dormienti confina con il bagno, e la luce del corridoio, quando accesa, gliela illumina a giorno.
La luce non posso fare a meno di accenderla, e l'acqua non posso fare a meno di utilizzarla. Per altri rumori ho trovato delle pessime soluzioni. Tipo per il phon. Io ho i capelli mossi, e la frangetta, quella che non mi toglie nessuno nemmeno a morire, quella me la devo stirare una o più volte al giorno. Soprattutto in questi giorni di umidità 100%. Epperò il phon fa un chiasso infernale. Oltre al fatto che il loro non ha il beccuccio e l'unica volta che l'ho usato per stirarmi la frangia l'ho carbonizzata. E allora uso la piastra, con il risultato che faccio molto silenzio, ma sembro una mezza emo...

venerdì 8 marzo 2013

Acqua e polvere

Stanotte ho dormito nella camera del mio Lui e di suo fratello di quando avevano 15 anni. No, non è stato un incubo, purtroppo è la realtà.

Un amico muratore ieri pomeriggio è venuto a casa nostra e dopo un'ispezione ha decretato che siamo fregati, dipingendo scenari apocalittici riguardanti il nostro bagno nei prossimi giorni (mesi?): "Sicuramente è uno scarico rotto, sicuramente dovrete spaccare tutto, rifare l'impianto, il pavimento, il terrazzo. Ah, e sarebbe meglio se per qualche giorno non usaste nessuno scarico, così escludiamo che sia la pioggia che filtra dal terrazzo, trasferitevi dalla tu mamma".
Amen.
Queste ultime parole hanno cancellato dalla mia mente anche i soldi fluttuanti che se ne andavano dal mio portafoglio sbattendo le alucce piumate, come nei fumetti.
Dalla su mamma.
Addio. E' stato bello, finchè è durato.

No, povera donna, lei credo sia felicissima di poterci lavare-stirare-governare ("governare" a Frittole vuol dire dare da mangiare), ma a me, che sono indipendente più o meno da quando ero al liceo, è venuta l'orticaria.
Lui era talmente avvilito che non aveva più nessuna forza, così, preso il trolley rosso, buttati dentro cambi e spazzolini, l'allegra brigata dei due musoni si è trasferita.
Dopo una parca cena (a casa loro si cena presto, noi siamo arrivati alle 8 e abbiamo mangiato soli) piuttosto che stare lì in soggiorno a guardare la Champions con Lui e suo padre, sono andata a letto. O meglio, ci ho provato.

La cameretta è un bazar rimasto tale dalla notte dei tempi. Sciarpe delle squadre di calcio penzoloni, pupazzi improponibili, la collezione di pacchetti di sigarette, poster con auto da corsa, modellini e una parete con appiccicate foto varie delle sue ex, biglietti di concerti, discoteche e una fantastica foto con dedica di Marina La Rosa... il tutto ricoperto da una fitta coltre di polvere.

Ora, credo ci siano due tipi di mamme: quelle come la mia, che quando me ne sono andata ha buttato giù una parete di camera mia per ampliare il salotto, e quelle come la sua, che hanno tenuto tutto nella posizione in cui era al momento della dipartita dell'adorato figliuolo, come fossero reliquie di un santo. Trattandosi di santo collezionista, ha lasciato oggetti e oggettini di ogni genere, che rendono impossibile la pulizia se non impiegandoci 4 o 5 ore, da qui la coltre di grigio polvere che ha divorato tutto.
Inoltre, c'era un microclima tipico del deserto del Sahara a mezzogiorno, con riscaldamenti a palla, che detto da una freddolosa è una garanzia.

Così, io, con l'ansia che mi contraddistingue, mi sono messa a letto, e ho iniziato a tossire e non respirare perchè mi immaginavo i granellini di polvere che mi entravano dal naso fin dentro i polmoni. Anche qui, come nei fumetti, con sguardi bellicosi e famelici. Mi sono fatta venire quasi l'asma dall'ansia. E ovviamente non ho chiuso occhio, almeno fino a quando non ho spalancato la finestra.

Sono stata tutta la notte con la finestra aperta, e stamani alle 6.20 ero già al lavoro, con la luna storta e la faccia da zoombie, e le grane temo debbano ancora cominciare.

giovedì 7 marzo 2013

Piove, accident...!@#*§!!!

A Frittole l'estate è passata all'insegna della siccità. Roba che la terra si crepava, i pomodori nascevano già secchi e pronti ad essere messi sott'olio nei barattoli e ci razionavano l'acqua potabile in casa. Sì, come nel Terzo Mondo, più o meno. Per fortuna noi in casa abbiamo l'autoclave, 500 litri assicurati in caso di necessità. Perchè altrimenti ci si poteva lavare solo dalle 10 del mattino alle 8 di sera. Comodo, no, ad agosto? Però il mio fidanzato ha passato ugualmente tutto il mese ad intimarmi, e infine urlarmi, di chiudere l'acqua mentre mi spazzolavo i denti. E di insaponarmi con l'acqua chiusa, sotto la doccia. Uff.
E poi c'è stato l'autunno più piovoso del mondo... come dire... vi lamentavate? Tiè!
Ma probabilmente non abbiamo ancora espiato tutte le nostre colpe, perchè non ha ancora smesso di piovere. E siamo a marzo. E io odio la pioggia. E ci abbiamo pure una infiltrazione in casa. Che ha rovinato gli affreschi settecenteschi del piano di sotto. E quindi sono nera che più nera non si può.

sabato 11 agosto 2012

Chiacchiere da spiaggia

Nei piccoli paesi della riviera di ponente, alcune certezze sono immutabili, e resistono anche alla crisi.

La prima, "La Stampa di Torino" specificando di Torino, il cliente intende dire che vuole la Stampa uguale identica a quella che troverebbe dal giornalaio di via Barbaroux, o di Trofarello, con la cronaca di Torino tutta per esteso e per benino, e il meteo del Piemonte, s'intende. 
(OT: ma lo sapevate che anche la Stampa che vendono a Frittole, nel baricentro della Toscana, sempre che siate abbastanza fortunati da aggiudicarvi l'unica copia che arriva all'unico giornalaio, ha la cronaca di Torino?! In versione ristretta, d'accordo, condensata in 2 pagine, ma c'è!)

Eh sì, perchè persiste quell'abitudine dei Piemontesi (e dei Lombardi, come vedremo dopo), di trascorrere le ferie in riviera, sempre stessa spiaggia e stesso mare. E stesso ombrellone, nello stesso bagno, s'intende. Avete mai provato a chiedere al gestore dell'impianto un ombrellone in prima fila? Eresia!!! Sono inavvicinabili, intoccabili e imprenotabili. Gli abbonamenti stagionali vengono rinnovati di anno in anno, a settembre, o fine agosto, prima della partenza i signori Pautasso e Brambilla, nel congedarsi, riprenotano la stessa postazione. O una migliore, nel caso di rinuncia (di solito per morte o grave malattia) di un affittuario storico, come nelle graduatorie, insomma, in genere stilate per anzianità.
La mia famiglia, avendo prenotato estremamente tardi per gli standad, ovvero il 2 giugno, per agosto, ha potuto accaparrarsi solamente una misera ultima fila, dove alle 5 del pomeriggio il sole scende dietro le case che si affacciano sul lungomare, e cala inesorabile l'ombra.

Se pensate di fare una passeggiata a ostacoli sul lungomare,saltando i castelli di sabbia, schivando i bambini, parando gli spruzzi e le gomitate della lezione di acquagym, preparatevi ad incontrare:
- quella ex compagna di liceo di tua sorella, quella slavata, col novello marito;
- il fruttivendolo di tua suocera;
- il tuo elettrauto;
- la maestra di tua figlia.

E poi c'è l'eterno scontro MiTo, Milano - Torino, che si attenua in terra ligure, zona neutrale. 
Li vedi, no, i Brambilla e i Pautasso che si studiano da lontano, scambiandosi prima saluti come i Piemontesi, falsi e cortesi, che dopo due giorni diventano opinioni sul caldo e l'afa, al terzo si convertono nello scambio della Stampa e del Corriere, al quarto in ovvi discorsi sulle tasse.
I nostri vicini erano i signori FUMAGALLI (no, non è un nome di fantasia). Avete presente Guido Nicheli, il "cummenda" di tante commedie all'italiana? Ecco, il marito era fisicamente come lui. Proprietario di una fabbrichEtta, rifuggiva il sole arrivava in spiaggia dopo le 5 del pomeriggio (quando calava l'ombra inesorabile anche sul loro ombrellone, essendo nostri vicini), leggeva il suo Corriere, si lamentava dell'afa e delle tasse, e andava via.
La signora Fumagalli era tutto un programma: bionda con mèches, orecchini pendenti, costumi in pendant con gli asciugamani zebrati, cercava di carpire ogni singolo raggio cadesse in terra. Parlava orgogliosamente di sua figlia, "la mia Greta". 
"La mia Greta, sa, è odontotecnico, ma poverina, con tutte le tasse che ci sono, deve farlo per forza un po' di nero, se no fino a giugno lavora solo per pagare le tasse..." (no comment). "La mia Greta è andata in Sardegna, sa, col traghEtto. Faranno tutta la zona di Porto Cervo, Porto Rotondo, ... Certo questi traghEtti, hanno un costo... e poi il viaggio... povera la mia Greta". "Beh, in effetti è molto più comodo l'aereo". "Eh ma il fidanzato della Greta ha appena comprato la cabrio per portarla in vacanza!".
(Giuro che le conversazioni riportate si sono realmente svolte, una mattina d'agosto, sul lungomare di Alassio).

giovedì 9 agosto 2012

Breve - brevissima - pausa vacanziera

Mi sono trasferita da ormai 4 anni qui a Frittole, e torno a casa appena posso, quando posso, per rivedere la mia famiglia, i miei amici, la mia adorata città.
Ad agosto, però, parte della mia famiglia e dei miei amici lasciano la città per le loro mete vacanziere, e così ho colto l'occasione per raggiungere mamma e co. ad Alassio, e farmi 3 giorni di mare a scrocco insieme a loro.
Quando ero piccola venivo spedita tutte le estati in riviera insieme a mia nonna. Per me non erano vacanze, era un incubo: trascorrevo le giornate ad annoiarmi perchè non mi osavo chiedere agli altri bambini (se presenti) di giocare insieme, i primopomeriggi davanti alle telenovelas che mia nonnna seguiva con zelo, e le notti sveglia perchè la nonna russava in maniera sconsiderata.
Cresciuta, ho continuato ad odiare la riviera ligure e giurato che non ci avrei più messo piede. 
Poi si sa, si matura, si razionalizza, si accettano gli inviti ad Alassio, e ci si ritrova qui:


ad apprezzare nuovamente le focacce, la sabbia fine e la spiaggia curata, il mare pulito e poco profondo, l'olio ligure e gli stessi, rassicuranti, paesaggi di quando eravamo bambini.

Eccomi qui!

Eccomi qui, sulla nuova e tanto agognata scrivania, ad iniziare una nuova avventura!



Dalla mia postazione racconterò ciò che mi piace e ciò che invece no, e forse questo diventerà anche un po' un fotoblog!
Che si dia inizio alle danze!

P.S. vi piace il mio menù?